Biblioteca Multimediale Marxista



Comunicato n. 5

28 dicembre 1980


 

BRIGATE ROSSE

 

 

ORGANIZZARE LA LIBERAZIONE DEI PROLETARI PRIGIONIERI
SMANTELLARE IL CIRCUITO DELLA DIFFERENZIAZIONE
COSTRUIRE E RAFFORZARE I COMITATI DI LOTTA
CHIUDERE IMMEDIATAMENTE L'ASINARA

1. A tutto il movimento rivoluzionario. Ai Proletari Prigionieri, agli Organismi dl Massa Rivoluzionari del Potere Proletario dentro le carceri.
In questi giorni abbiamo ascoltato opinioni e giudizi, sul sistema carcerarlo e sui kampi speciali; sembra che tutti o quasi abbiano qualcosa da dire sulle squisitezze del sistema carcerarlo italiano. Tutti meno gli unici che hanno il diritto dì dire la loro: i Proletari Prigionieri. Eppure sono loro che vivono sulla propria pelle l'infame politica dell'annientamento imperialista; sono loro che subiscono l'isolamento verso l'esterno, la differenziazione interna, le sevizie e le torture dei sadici aguzzini. Gli unici che hanno diritto di parola, e gli unici che devono essere ascoltati sono i Proletari Prigionieri. Questo diritto se lo sono conquistato in anni ed anni di lotta e di combattimento. Noi abbiamo riconosciuto nel grande movimento delle carceri una parte essenziale dei movimento rivoluzionario, nei contenuti delle sue lotte un grande patrimonio della lotta armata per una società comunista. Da anni l'esplosione della rabbia proletaria contro le carceri ha cessato di essere sporadica ed episodica e si è trasformata in programma lucido e cosciente. Proprio la lotta per il perseguimento degli obiettivi immediati di questo programma ha fatto si che il criminale progetto che la borghesia imperialista ha per le carceri non ha avuto successo ma stia affogando nella sua stessa infamia. Il programma del Proletari Prigionieri ha potuto essere così incisivo ed efficace perché sono sorti gli organismi che lo hanno guidato. Gli organismi dl Massa Rivoluzionaria, che in ogni kampo dirigono la mobilitazione e i momenti dl scontro, sono per noi le irrinunciabili articolazioni del potere proletario armato. Mentre stiamo combattendo questa battaglia, sappiamo che essa non ha come interlocutori la banda democristiana ed i suoi lacchè, ma solo il movimento del Proletari Prigionieri. Ad essi ci rivolgiamo e agli organismi del potere proletario armato dentro le carceri, perché sono state queste le uniche voci che ci interessa ascoltare.
La nostra iniziativa dl partito è in stretto rapporto con il Programma del Proletari Prigionieri e poiché ad esso ci riferiamo, rivolgiamo un appello al movimento dentro le carceri e alle sue espressioni organizzate perché esprimano, con la chiarezza e la forza che gli è abituale, i termini del toro programma. Le BR, agendo da partito, sapranno uniformare l'attacco al cuore dello stato imperialista ai bisogni e alle aspirazioni del Proletariato Prigioniero.
Sapremo combattere contro il regime della repressione carceraria e batteremo l'ostinata politica di censura che non ci è possibile tollerare in alcun modo. La forza proletaria ha già legalizzato nel fatti un potere antagonista a quello della borghesia, e negarlo coi black-out dell'informazione è solo prova di inutile ottusità...
L'infame lager dell'Asinara, ciò che significa nel progetto politico del nemico, è già stato demolito pezzo a pezzo dai colpi dell'iniziativa dei Proletari Prigionieri. Ogni azione di combattimento di questi anni, condotta dentro le carceri, ha contribuito a distruggere l'Asinara come cardine del progetto dl annientamento. Adesso bisogna cancellarla anche materialmente. Questo luogo di tortura non deve più esistere, nessun proletario deve più esserci rinchiuso.
Leggiamo che da più parti si dichiarano cose strane su questo argomento: che il kampo dell'Asinara a questo governo non piace, che ha sempre pensato di smantellarlo, che è un pezzo che ha deciso di non utilizzarlo più, ecc. Le ipocrisie e le ridicole mistificazioni con cui si vuole inzuccherare il rospo che la lotta delle forze rivoluzionarie costringe la borghesia ad ingoiare non ci riguardano.
Sentiamo anche parlare di "decisioni amministrative", di buone intenzioni in "tempi brevi" a "condizione che...". Abbiamo già imparato cosa valgono le promesse dello Stato imperialista. Abbiamo già sperimentato cosa vale la parola di questo regime, allorché liberammo Sossi quando era nostro prigioniero, mantenendo fede alla nostra parola. Se c'è chi nei covi del potere crede che sia possibile fare trucchi e giocare cinicamente con i comunicati equivoci, costui si sta sbagliando e si scotterà le dita.
Siamo inguaribilmente materialisti e ci interessano solo le cose concrete; e l'unica cosa concreta che riguarda l'Asinara è: la sua chiusura immediata e definitiva.

PER IL COMUNISMO BRIGATE ROSSE
Comunicato n. 5
28 dicembre 1980.