Biblioteca Multimediale Marxista


2° ALLEGATO AGLI ATTI processo per direttissima armi, ROMA Novembre '88



Il rilancio che le BR hanno operato in questi anni di ritirata strategica dei termini complessivi dell'attività rivoluzionaria e le prospettive politiche che questa ha aperto sia sul terreno del rapporto classe/stato che sul terreno dell'antimperialismo ha determinato lo spostamento in avanti del piano di scontro rivoluzionario. -
UN MOVIMENTO QUESTO CONSAPEVOLMENTE PRODOTTO E CALIBRATO DALLE BR rispetto ai rapporti di forza generali tra le classi e di rapporto imperialismo/antimperialismo.
L'elemento di forza di questo rilancio è costituito dal fatto che si è forgiato all'interno delle condizioni della controrivoluzione degli anni '80, quindi con delle caratteristiche di maturazione il cui portato politico si è reso subito tangibile nel dispiegamento pratico dell'attività rivoluzionaria per la sua capacità di dialettizzarsi in termini di direzione/organizzazione con le istanze più mature dell'autonomia di classe, di costituire cioè il catalizzatore di tutte le componenti rivoluzionarie e proletarie vive nel paese; nel contempo di proporsi sul piano dell'antimperialismo come forza rivoluzionaria autorevole per il suo contributo già operato su questo terreno, ma soprattutto per il contributo al rafforzamento della politica del FCA.
QUESTO IL DATO POLITICO CENTRALE nella dialettica rivoluzione/controrivoluzione che ha posto lo stato a ridefinire contromisure per contrastare la portata politica della proposta delle BR nel campo proletario, più
precisamente misure che fossero in grado di gravare e divaricare il terreno delle aspettative che si sono create nell'ambito operaio e proletario.
All'interno di questo quadro si può comprendere perchè la direzione dell'antiguerriglia sia stata assunta dai servizi segreti e direttamente orientata dall'Esecutivo; l'autobomba di Milano e gli episodi minori ad essa collegati chiariscono il riferimento apertamente terroristico dello stato nei confronti del campo proletario, il recupero di vecchi strumenti riaggiornati però alla funzione svolta dalla guerriglia nella dialettica dello scontro tra le classi in Italia, iniziative di deterrenza che hanno il fine immediato di "raffreddare" queste aspettative.
Tutto ciò stante l'aspro scontro politico e sociale nel paese, un proletariato non pacificato che esprime una vasta resistenza ai costi della crisi della BI e agli effetti della "riforma dello stato".
Quest'ultima si riflette infatti sui termini del o scontro nella possibilità dell'Esecutivo di "forzare" sulla mediazione politica come dimostra l'intervento d'autorità in tema di sciopero (con l'esecuzione manu militari dei CC) e nelle modifiche relative alla rappresentanza sindacale.
Questo il quadro generale in cui si inseriscono le iniziative dei servizi segreti le quali caratterizzano la controrivoluzione nel duplice intervento: la guerriglia ed il suo referente di classe; ovvero il rovesciamento degli attacchi alla guerriglia sulle condizioni politiche generali dello scontro di classe.
Per queste ragioni l'operazione di Settembre contro le BR costituisce per lo stato la base di forza per operare nel senso di far pesare la cattura di un pugno di militanti in termini politici su tutti i piani dello scontro, diversificandone però l'intervento: sul piano generale messaggio spicciolo rivolto alle avanguardie di classe e rivoluzionarie "comunque sappiate che i CC sono i piu forti" e per altro verso l'utilizzo del logoro copione della "soluzione politica" il cui appello alla "chiusura del le ostilità" è ratificato dagli esperti dei servizi segreti, sul piano diretto dello scontro con la guerriglia l'utilizzo di pressioni nell'ambito giudiziario per saggiare e possibilmente rompere l'omogeneità e la tenuta dei militanti catturati, soprattutto a partire dai militanti rivoluzionari che si schierano con l'organizzazione, sul piano di verifica assunto anche da questo processo per direttissima.
In sintesi stiamo assistendo ad una pressione generale e diversificata su più piani allo scopo di tradurre la cattura dei militanti di Settembre sul piano politico e come scopo immediato pressioni tese a rompere l’omogeneità e la tenuta dei militanti catturati.
Un quadro militante che da solo rappresenta per la capacità di formarsi dentro le condizioni più dure dello scontro un punto di forza politica e la verifica della praticabilità del terreno della guerra di classe che l'Organizzazione in attività si fa carico di dirigere, dell'efficacia dei suoi termini politico programmatici ovvero del terreno della strategia della lotta armata come alternativa proletaria alla crisi della borghesia imperialista.

I militanti rivoluzionari ed i militanti delle BRxilPCC presenti in aula.