Biblioteca Multimediale Marxista


NUCLEI ARMATI PROLETARI, AUTONOMIA OPERAIA, NUCLEO ESTERNO MOVIMENTO DEI DETENUTI, "VOLANTINO", SENZA LUOGO, SETTEMBRE 1974.

Questo volantino vuole essere la spiegazione politica maggiormente articolata rispetto al testo megafonato della nostra azione di propaganda effettuata contemporaneamente nelle carceri di Milano, Firenze, Roma e Napoli con lo scopo di rilanciare le lotte dei proletari detenuti sugli obbiettivi maturati a partire dal '69 ad oggi, e stroncate con le armi nel momento in cui, rispetto alle scelte opportuniste e deviazioniste della sinistra ufficiale, avevano espresso nei loro contenuti e urto di massa un reale irreversibile significato di scontro di classe.

La nostra lotta in questa fase di attacco criminale da parte delle classi privilegiate alle condizioni di vita dei lavoratori e delle classi socialmente più deboli e precarie, acquista un significato di unità di lotta di tutto il proletariato, promuovendo la ricerca di un rapporto di forza vincente all'interno di una strategia che veda la classe operaia nell'estensione del fronte delle sue alleanze alla guida di tutti gli strati sfruttati e oppressi in lotta per un'alternativa comunista. Noi sappiamo che a queste nostre prime azioni di avanguardia, lo Stato borghese e fascista cercherà di screditarci presso il proletariato denunciandoci come provocatori, ribellisti, delinquenti e chi sa cos'altro, ma a costoro noi risponderemo con il solo argomento vero, reale, marxista e non mistificatorio: cioè con la ripresa della lotta di massa su obbiettivi progressisti, rivoluzionari.

I partiti e le organizzazioni della sinistra legale con la tanto declamata parola d'ordine "Fuorilegge il MSI" ancora una volta hanno tradito la coscienza e gli interessi del proletariato deviandone lo scontro di classe; perchè questa parola d'ordine, di delega al governo, cioè alle strutture corporative fasciste della giustizia borghese, ha permesso alla Dc, dopo la clamorosa e reale sconfitta subita con il referendum, di fortificare di fatto il suo potere sulle strutture interne dello Stato, e di ricrearsi quella credibilità democratica, riconoscendo nella parola d'ordine di "Fuorilegge il MSI" un suggerimento amico -tanto da sdebitarsi verso le forze della sinistra rinunciando in allegria alla vecchia linea degli opposti estremismi ormai inutile e infantile per il suo potere riconquistato -che le permetteva, come in realtà è avvenuto, di far approvare dietro il paravento di un disegno golpista (invenzione originale della sinistra che ha fatto della lotta di classe una politica di classe, e quindi non come necessario scontro armato a cui bisogna contrapporre un proletariato illegale nella sua intellettualità, ma come prassi scorretta (criminale!) e quindi vincente rispetto a un proletariato da loro stessi tenuto nell'ignoranza tecnica delle cose illegali, represso, educato alla legalità più ottusa per fini opportunistici di partito o di organizzazione prestrutturati) inesistente nella sua attualità e attuabilità come colpo di stato fascista, un numero indefinito di leggi antiproletarie, di prevaricazioni poliziesche e stati d'assedio (questi sì reali) applicati dalla DC con la stupida acquiescienza dei partiti di sinistra, di cancellare dalla storia rivoluzionaria il movimento di lotta dei detenuti e farlo regredire dalla sua volontà di darsi strutture e strumenti, acquisita nel corso e con la vittoria del referendum la coscienza di un proletariato vittorioso sul piano politico, su posizioni di scoraggiamento e di impotenza il movimento di classe in generale.

Il tutto per ciò che riguarda il PCI all'insegna di un compromesso storico storicamente delinquenziale per le masse proletarie occupate e precarie. La nostra lotta nel perseguire gli obbiettivi delle piattaforme maturate nei carceri negli ultimi cinque anni tende necessariamente e dialetticamente all'unità del proletariato contro lo Stato borghese dell'interclassismo: così è la lotta contro i codici fascisti che sono lo strumento basilare del condizionamento oppressivo del potere, quale espressione dell'unità politica di tutto il proletariato contro le strutture del potere; così è la democratizzazione valida per le masse proletarie detenute quale sbocco evolutivo delle nostre lotte e la lotta di massa quale passaggio necessario da condizione parassitaria e strumentalizzata a stato cosciente dei propri diritti e compiti di classe rispetto al processo rivoluzionario generale; così è la lotta per la liberalizzazione della vita interna dei carceri, cioè per l'attuazione di riforme radicali per sistemi non detentivi, per la possibilità di esercitare gli inalienabili diritti umani e politici espressi nelle piattaforme di questi ultimi anni che sono:

l) Abolizione dei manicomi giudiziari, veri lager nazisti e strumento di terrorismo e di ricatto per i proletari detenuti;

2) Abolizione dei riformatori minorili, luoghi di violenza originaria sul giovane proletario, atti e programmati per assicurare al potere borghese la continuità della violenza di cui ha disperatamente bisogno per giustificare gli apparati giudiziari e polizieschi dello Stato;

3) Amnistia generale e incondizionata, salvo che per i reati di mafia e per la sbirraglia nera a parziale rimedio del danno subito dalle leggi fasciste;

4) Inchiesta di una commissione non parlamentare, composta da compagni, avanguardie di lotta nelle fabbriche e nei quartieri, sulle torture, sugli abusi e sugli omicidi che sono stati commessi e che hanno continuità nelle carceri;

5) La verità sul compagno fucilato a Firenze e sulla strage ordinata dal potere ai suoi servi e mercenari di Alessandria;

6) Riforma del codice penale e di procedura penale che contempli: a) Pene non detentive e che ne riduca i minimi e i massimi attualmente previsti (salvo che per mafia e fascisti). b) Che riduca a un quarto i termini dell'attuale carcerazione preventiva. c) Per una difesa gratuita e reale per tutti e per il contraddittorio processuale; per il diritto a fare politica -cioè a discutere sulle proprie cose -per lo studio libero, il voto, la giusta retribuzione del lavoro, il rapporto sessuale, per l'autogoverno.

Alla furbizia della DC di screditare i grandi quartieri giudiziari (carceri) in lotta per il comunismo relegandovi, occasionalmente, i suoi complici politicamente compromessi e i mercenari neri legati a questi, noi rispondiamo con la sola parola d'ordine di classe valida in tutte le situazioni di sfruttamento e precarietà sociale: via i fascisti dai grandi quartieri giudiziari in lotta per il comunismo; contro le carogne nere giustizia immediata; contro il fascismo di Stato, violenza organizzata e armata del proletariato. Questa è la volontà che arma tutti i proletari detenuti nei carceri del mondo capitalista e imperialista dall'America alla Francia, da Rebibbia a Firenze e che va sviluppando una sola lotta condotta da un unico proletariato contro gli Stati del privilegio borghese, per il comunismo, per un'alternativa rivoluzionaria in Italia e nel mondo.

Viva la lotta dei proletari detenuti di tutto il mondo